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Descrizione

Come soluzione editoriale è riprodotta una variante poco usuale dello stemma; al centro si colloca l’arme tradizionale di Pio VI: «di rosso al giglio di giardino, movente da un terreno di verde curvato dal soffio di un aquilone di argento, movente dal canton destro del capo; capo dello scudo d’argento caricato di tre stelle d’oro». In second’ordine invece compare l’arme aristocratica paterna dei Braschi: «inquartato, nel 1° e 4° d’oro all’aquila bicefala spiegata di nero sormontata da una corona imperiale; nel 2° e nel 3° d’azzurro alla fascia d’argento caricata di tre rose d’argento al capo dello stesso caricato da tre stelle di otto raggi d’oro».
L’opera, compresa l’antiporta illustrata, è scandita da dodici incisioni calcografiche a tutta pagina. In sequenza sono: (1) I quattro evangelisti, di incisore anonimo; (2) La Natività, ideata da Pietro da Cortona; (3) Adorazione dei magi, firmata da Luigi Fabbri; (4) Crocefissione di Cristo con ai piedi Maria e Giovanni, firmata da Carlo Grandi; (5) Resurrezione di Cristo, firmata da Antonio Ricciani; (6) Ascensione di Cristo, di incisore anonimo; (7) Pentecoste, di incisore anonimo; (8) Trinità con l’Eterno Padre in trono che regge il figlio in croce, di incisore anonimo; (9) Ultima cena, di incisore anonimo; (10) Annunciazione, firmata da «Joseph Passarusinu»; (11) Assunzione di Maria e predicazione degli Apostoli, di incisore anonimo; (12) Trinità in cielo con Maria, santi, angeli e chiesa trionfante, di incisore anonimo.
L’opera, conservata all’interno della coperta argentea, contiene due allegati a stampa. All’ultima carta è rilegata la messa per il DIE VIII DECEMBRIS / IN FESTO / IMMACULATÆ CONCEPTIONIS / BEATAE MARIAE VIRGINIS; Preces Leone XIII. Invece, tra le pp. 294-295 è presente la MISSA PROPRIA / S. VINCENTII MARTYRIS.
C.V.M.