Il patrimonio librario ecclesiastico più cospicuo della diocesi è conservato presso la Biblioteca “mons. Vito Tonti”; l’istituto culturale, organizzato e curato dal rettore del Seminario vescovile di Ugento, conserva attualmente più di 17.000 unità. La Biblioteca è intitolata al sacerdote Vito Tonti, docente e rettore presso il seminario vescovile ugentino dal 1935 al 1941; appassionato bibliofilo, componente della commissione arte sacra, «raffinatissimo cultore di studi classici», «spirito libero e fiero», don Vito, «molti anni ancora prima della sua morte, donò tutta la sua biblioteca, scaffali compresi, al Seminario». Don Tonino in merito scrive: «La decisione di intitolare la biblioteca stessa a don Vito Tonti vuole essere un attestato di gratitudine, del Seminario e dell’intera Diocesi, verso questo degno sacerdote, una delle figure più nobili che abbia onorato il clero di Ugento».
Nonostante la Biblioteca sia nata per soddisfare le esigenze culturali dei docenti e degli alunni del seminario, l’istituto è aperto al pubblico e rende fruibile alla collettività l’intero patrimonio librario. Il fondo moderno è stato implementato grazie alle donazioni di ecclesiastici, laici e acquisti annuali; di recente si registra il cospicuo lascito di mons. Vito De Grisantis, il quale ha lasciato in eredità all’ente tutto il suo patrimonio librario. Attualmente, sotto la guida del rettore mons. Beniamino Nuzzo, la Biblioteca si sta avviando verso la catalogazione digitale partecipata promossa dal Polo SBN delle Biblioteche Ecclesiastiche della CEI, in merito al programma nazionale CEI-Bib.
Il nucleo storico del patrimonio librario è raccolto nel fondo antico: composto da 1491 unità stampate prima del 1830. Le vicende del fondo si intrecciano con la storia religiosa e civile delle diocesi di Ugento e di Alessano, già a partire dalla metà del sec. XV con la fondazione delle case dei frati mendicanti, tra i quali si distinsero i Domenicani di Tricase per la loro attitudine allo studio.
Don Tonino Bello, per anni direttore della Biblioteca, nel suo saggio pubblicato nel 1973 su Ugento Cattolica, accennava alla presenza di diverse note di proprietà riconducibili alle antiche biblioteche ecclesiastiche presenti nel territorio diocesano. Nel 2012, grazie allo studio sistematico degli ex-libris, insieme all’incrocio di altre fonti, si è potuto ricostruire il processo evolutivo e di formazione di diverse raccolte librarie. Si apre così un nuovo scenario, nel quale il libro acquisisce la dimensione di documento storico legato indissolubilmente alle vicende del Salento meridionale. La raccolta più interessante è rappresentata dalle unità librarie che un tempo appartenevano alla diocesi di Alessano, soppressa e aggregata nel 1818 alla sede vescovile di Ugento.Si tratta di una macro-raccolta composta in gran parte dai beni librari riconducibili alle antiche biblioteche degli ordini religiosi attive nel vescovado alessanese. Infatti, in seguito alle leggi dei napoleonidi del 1809, e alla soppressione degli ordini monastici, all’Ordinario diocesano di Alessano vennero affidati i libri di carattere religioso, filosofico e teologico, un tempo proprietà dei conventi; altra strada presero le pubblicazioni di tipologia tecnica ed artistica, le quali, secondo le predisposizioni legislative murattiane, vennero incamerate dallo stato e destinate a pubblici istituti culturali.