Il più delle volte sembra passare in sordina il ruolo del libro all’interno del sovraffollato pianeta dei Beni Culturali. Nel quadro di una realpolitik commerciale, dove la valorizzazione sta assumendo più la forma di marketing aziendale che di pubblica «promozione e sviluppo della cultura», il libro e la biblioteca hanno gravi difficoltà ad emergere.
Da sempre considerato come una nicchia per bibliofili e studiosi, l’universo librario e bibliotecario oggi sta onerosamente pagando i conti della crisi economica. Voce relegata nella “soffitta” dei capitolati finanziari, la sopravvivenza dell’ente biblioteca è spesso garantita dalla buona volontà e dal pragmatismo della direzione e del personale; in altri casi meno fortunati, come ultimamente è avvenuto anche nella nostra provincia, si passa direttamente alla chiusura. Questo comporta una serie di problematiche riguardanti la conservazione e la tutela del patrimonio librario, in particolare per le raccolte antiche più soggette al degrado; per non scrivere della perdita del modello sociale di Biblioteca, luogo di incontro e di crescita umana. Nel territorio salentino restano comunque dei segnali positivi, come l’instancabile lavoro promosso dal Sistema Bibliotecario Provinciale e Polo SBN di Lecce: realtà che incoraggiano lo sviluppo e l’accesso ai cataloghi digitali di numerose biblioteche salentine.
Una controtendenza rispetto al mood nazionale si registra nella diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca, in cui emergono dati reali di crescita. Dall’inizio dell’attività episcopale di mons. Vito Angiuli ad oggi, si è dato un vigoroso impulso per la valorizzazione, fruizione e conservazione del patrimonio librario ecclesiastico. Basti pensare che nell’ultimo quinquennio sono state destinate alla pubblica fruizione diverse migliaia di unità librarie.
Nel 2012, cinquantenario della morte del card. Giovanni Panico, l’intera biblioteca privata del presule tricasino ha beneficiato di un progetto di riorganizzazione e di manutenzione straordinaria; si tratta di un importante monumento storico-culturale, impreziosito da diverse edizioni pregiate antiche. Dopo cinquant’anni, la Biblioteca rivede la luce presso la casa-museo sita nell’Oasi di Tricase, grazie all’interessamento della Pia Fondazione intestata al porporato. L’instancabile azione di sr. Margherita Bramato e delle suore Marcelline continua nello stesso anno con la promozione del progetto di catalogazione digitale ed organizzazione dell’intera raccolta privata di mons. Carmelo Cassati, il quale, oltre alla donazione dei beni librari e archivistici appartenuti al cardinale, ha offerto alle religiose tutti i suoi libri con annessa scaffalatura.