Non sono stati molto numerosi gli studi sull’arte religiosa del Capo di Leuca. Almeno finora.Ancora più scarsi, gli spazi per l’esposizione delle opere d’arte. Ad eccezione dei luoghi sacri ove le opere si trovano per ragioni di culto, sono mancati fino ad oggi edifici deputati alla conservazione e alla fruizione culturale (laica) di tutte quelle opere d’arte dismesse (suppellettili, parati e paramenti antichi, tele, argenti, sculture, carteglorie, leggii, corali, messali, ex-voto; per non parlare degli apparati effimeri in legno, in stoffa, in metallo, ecc.) che nel passato costituivano parte rilevante del patrimonio storico artistico delle chiese del cui valore, spesso, non si è avuta sempre piena coscienza.
La loro cattiva sorte, sotto l’aspetto conoscitivo e specialmente conservativo, ha seguito quella del territorio in generale; talvolta, è stata determinata da perpetue troppo intraprendenti, talaltra da sacrestani eternamente in cerca di spazi liberi per depositarvi gli arredi e le suppellettili rituali e, più spesso, sancita da qualche parroco disattento o insofferente, se non infastidito, dalla sola ingombrante presenza fisica di quegli oggetti vecchi, ormai liturgicamente inutilizzabili. La storia dell’ultimo mezzo secolo, quella